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Chiesa di Gaya

Il concept di una chiesa semi-ipogea in Niger

Servizio

Tutti stranieri.
Diverse tradizioni. Diverse religioni, liturgie. Diversi.

E sotto lo stesso cielo.

Il cielo.
Le stelle, con le quali l’uomo da sempre si orienta nel suo eterno muoversi, viaggiare, migrare nel deserto.

Questo progetto è nato così.

Una Chiesa che possa ospitare 200 persone.
Una Chiesa come spazio della comunità cristiana, una casa della Comunità per il culto.
Una Chiesa che abbia un porticato, in ombra.
Una Chiesa che abbia un ingresso riconoscibile, segnato. Una Chiesa che sia luogo protetto dal calore e dalla polvere. Uno spazio essenziale: luogo dell’identità nella diversità. Una Chiesa senza campanile.
Una Chiesa che si riconosca, che non sembri un magazzino. Mettere tanti alberi.
Una Chiesa con l’assemblea che si raduna attorno.
Una Chiesa con la possibilità di ampliamento.

I Flussi // Particolare attenzione è stata posta ai flussi interni e cioè al movimento delle persone per l’ingresso e l’uscita dalla chiesa e per il movimento e stazionamento all’interno della chiesa durante i vari movimenti liturgici.

L’Esposizione // L’ingresso principale della chiesa è a Nord.

L’immagine rappresenta l’orientamento della chiesa rispetto all’asse Nord-Sud.

Alla planimetria è sovrapposta la carta del sole, dal suo sorgere al tramonto.

La curva arancione indica il percorso del solstizio d’estate.

La curva blu il percorso del solstizio d’inverno.

La campitura gialla l’inviluppo di tutte le posizioni del sole rispetto alla chiesa durante l’anno.

Tetto // Orditura secondaria e principale

Radicata sl suolo // La chiesa è semi-ipogea, cioè semi interrata.
Dal punto di vista energetico essere semi-ipogeo permette di avere una super cie a diretto contatto con il terreno che, pur mediata dallo spessore tecnico della pavimentazione e delle strutture di fondazione, di norma ha una temperatura inferiore a quella dell’aria. Questo contribuisce al raffrescamento dell’ambiente.